IL “RIAMO”


Numero 68
25 aprile 2025
Riarmare? Forse, suona preferibile e più umano il verbo riamare. Certo la pensava così papa Francesco che sull’amore ha speso tutta la propria vita. Nel suo sì a Cristo, ogni giorno rinnovato, ogni giorno “riamato”, amato di nuovo. Così evidente, così esplicito, così commovente come nella sua sofferta eppure lieta partecipazione al giorno della Resurrezione del Signore in piazza san Pietro, con il popolo cristiano (abbracciato), domenica 20 aprile. Riamare è resuscitare tutti i giorni al giorno nuovo. (Editoriale). E parole necessarie per accostare l’umanità, la testimonianza di fede, il pensiero creativo di Bergoglio le fornisce il professor Massimo Borghesi. Non solo come studioso del gesuita argentino ma soprattutto come suo amico. Un contributo importante che riprende tratti salienti, decisivi, del percorso esistenziale, del suo essere Pastore della Chiesa, e di persona autenticamente intellettuale del Santo Padre. Al tempo degli acuti conflitti e delle “zone grigie” che rendono pericolante il nostro cammino quotidiano, il fondatore del Censis Giuseppe De Rita, intervistato da Nicola Varcasia, dedica una riflessione. Soffermandosi sulla società umana italiana in difficoltà; sulla responsabilità a cui ciascuno è chiamato per affermare un positivo, una speranza responsabile, proprio dentro la palude della “zona grigia”. Anche questo non arrendersi è già un “riamo”. Un appassionato riamare. Che non può trovare indifferente la Chiesa in uscita come da famosa espressione di papa Francesco. Le “zone grigie” sono pure quelle dove le ideologie si armano per far fuori la realtà, sistematicamente negandola. Come è il caso del genocidio del popolo armeno. Il 24 aprile è il Giorno del Ricordo di quell’infamia avviatasi con metodo sistematico nel 1915. Un saggio, uscito in questi giorni, a firma di Vittorio Robiati Bendaud, intitolato Non ti scordar di me. Storia e oblio del genocidio armeno (LiberiLibri), dà conto del tentativo odierno di rimozione di quel è accaduto. Nell’indifferenza colpevole dell’Occidente. Ne parla Enzo Manes. Mentre il professor Gianfranco Lauretano, per ricordare gli ottant’anni della liberazione dalla dittatura fascista, ci fa incontrare quella drammatica stagione attraverso l’’opera di tre grandi scrittori italiani: Italo Calvino, Beppe Fenoglio, Cesare Pavese.
Infine, Lorenzo Buggio, ha guardato per .CON la serie tv di cui molto parlano: Adolescence. Una chiave interpretativa, la sua, che suggerisce un interessante metodo per accostarla. Riconoscendo in quel lavoro più elementi su cui riflettere. D’altronde, quando in gioco vi è la vicenda educativa della relazione fra genitori e figli, l’argomento è sempre caldo. A proposito di “zone grigie”. E a proposito di “riamare” anziché “riarmare”.
Buona lettura
Conversazione con Giuseppe De Rita a cura di Nicola Varcasia