SPAZI APERTI

©Ansel Adams – Temporale pomeridiano, lago Garnet, California

Numero 66
28 marzo 2025

Urgono spazi aperti. E voci libere. Ed è per questo che vale la pena tornare a prendere confidenza con l’appassionato incedere di don Luigi Giussani. Il suo richiamo alla centralità dell’educazione, alla sfida dell’umano allo strapotere del potere, alle ragioni che promuovono la necessità che la democrazia sia un modello vivo e non un corpo spento. Riascoltarlo nel podcast è una vampata innovativa, una bella e salutare provocazione in questo presente assai malandato.
Dove gli spazi sono troppo chiusi e perciò filtra assai meno aria pulita. L’intervista di Nicola Varcasia a un politico navigato e anche analista non convenzionale come Mario Mauro sul tema della difesa della Europa e di un ripensamento profondo della sua ragion d’essere (senza cedimenti alla via dell’astrattezza e dei principi buttati lì) in una fase storica ad alto tasso di complessità, si colloca proprio nella prospettiva degli spazi aperti, dei luoghi dialoganti, dei percorsi costruttivi. E uno spazio aperto, tra cielo e polvere (si intitola, infatti “Flannery O’ Connor tra il cielo e la polvere” il ciclo di incontri e film proposto dal Centro Culturale di Milano) è stato la letteratura della grande scrittrice americana Flannery O’Connor. La critica letteraria Benedetta Centovalli, profonda conoscitrice della sua vita e delle sue opere, ci regala un affondo “quasi dal vivo” nel centenario della nascita. Un’autrice che va riconsiderata per la verità e la sapienza della scrittura e per i temi, così visceralmente umani e drammatici perché non potrebbe essere altrimenti. Una scrittrice di una certa America lontana dalle luci di New York, per nulla accomodante, in aperto vis à vis con le domande che mordono, quelle che mai arrugginiscono. E ancora un ricordo personale (Enzo Manes lo ha incontrato una volta a Milano) dello straordinario pugile del Texas George Foreman, due volte corona mondiale dei pesi massimi, morto in questi giorni a 76 anni. Una vita intensissima, la sua; tra esperienze di violenza di strada in tenera età, la magia dei ring, l’unico ko nell’iconico match con Muhammad Alì e la scoperta salvifica del Vangelo. E, infine, l’appuntamento mensile con le riflessioni in “movimento” di Lorenzo Buggio. Un articolo che ruota intorno a una domanda precisa, puntuale, che mette a nudo: quale amore non è amore? Sicuramente non lo è quello degli spazi chiusi, angusti, violenti.  Ma non spoileriamo troppo, come dicono oggi quelli bravi…

Buona lettura e buon ascolto.     

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