RISCHIA TUTTO


Numero 62
31 gennaio 2025
La componente del rischio appartiene alle responsabilità che dovremmo assumerci come esseri umani. Rischio a ragion veduta, ovviamente. Perché il “o la va o la spacca” è un procedere più affine alla categoria dell’azzardo che non tiene conto di tutti i fattori in gioco. Quanto a rischi da prendere nella vita, questo numero si muove sul filo del rasoio. Però si muove!
Il professor Minakov ci invita a riflettere su un tema spinoso: dopo tre anni di guerra, gli ucraini corrono il rischio di dover accettare una pace ingiusta per le più disperate motivazioni? Nel provare a rispondere, qui il realismo entra in scena. Con tutte le implicazioni dolorose del caso. Non dimentichiamoci che l’Ucraina si è vista costretta alla guerra dopo l’invasione dell’esercito di Putin. Già, costretta. E questa è una fase storica di grandi e irragionevoli costrizioni. Opporvisi comporta dei rischi. Tuttavia, i soggetti responsabili, non possono non rischiare di dire qualcosa, di offrire una possibilità diversa rispetto alla cappa opprimente del follemente corretto. Nicola Varcasia approfondisce l’argomento scrivendo dell’ultimo libro del professor Ricolfi: ci può essere un peggio al politicamente corretto? Ebbene sì, documenta Ricolfi. Il che dovrebbe preoccuparci. Invece…
Walter Ottolenghi si concentra su un grande azzardo, metodo tipico nel mondo della finanza. Leggendo il suo lucido, ironico e pungente articolo si ricava l’impressione che l’offensiva di Monte dei Paschi di Siena per prendere il controllo di Mediobanca abbia tutte le caratteristiche di un rischio esagerato e messo in atto per motivazioni non solo di tipo mercantile. L’ambrosiana Mediobanca non ha alcuna intenzione di cedere. Le disfide fra sportelli sono sempre assai rischiose per il cittadino/contribuente. E molto interessante la riflessione di Lorenzo Buggio sul rapporto, a dir poco complicato, tra linguaggio e intelligenza artificiale. Con l’algoritmo che incalza e procede velocissimo che ne è del valore delle parole? Quanti rischi all’orizzonte. Urge rischiare in favore dell’umano.
L’editoriale e il podcast procedono a braccetto a proposito dell’urgenza di tornare a lavorare per costruire una cultura di pace. La violenza rischia tutto per annichilirci, per sopraffarci. Occorre sminare i nostri cuori e uscire dalla logica dei fili spinati. Continuare a far memoria nel presente di ciò che è stato la Shoah significa non rassegnarsi alla deriva di un quotidiano “guerresco”, tra morti, macerie e rigurgiti di antisemitismo. L’attività di sminamento è rischiosa. Ma si tratta di un rischio a fin di bene come ci ha ricordato il carissimo amico Riccardo Bonacina.
E, come sempre gli editoriali per immagini di Francesco Santosuosso.
Buona lettura e buon ascolto