I FONDAMENTALI


Numero 55
4 ottobre 2024
Per come stanno andando le cose nel mondo potrebbe suonare stonata una riflessione sul tema del perdono. Eppure, come si evince dal dialogo con la scrittrice Silvia Avallone – acceso da Nicola Varcasia per entrare nel merito del suo ultimo libro “Cuore Nero” (Rizzoli) – parlare di perdono oggi è questione tutt’altro che peregrina. Un vero fondamentale. Uno snodo umano, di relazione, da cui ripartire, con cui riprendere confidenza. E siccome il perdono è una provocazione bella e buona che ha il sapore intenso dell’umano che non si arrende alla stolta dialettica amico/nemico, ecco che abbiamo deciso di aprire un fronte “caldo” proprio sulla centralità del perdono come chiave di volta per scompaginare le carte. Per avviare un cammino “altro”. Con l’altro da me per recuperare me.
E, per analogie, ecco la recensione di Alessandro Banfi a “Una madre” (Feltrinelli), il nuovo lavoro di Colum McCann dopo il sorprendente e sconvolgente “Apeirogon”. Anche qui c’è il dolore lacerante dei genitori per la perdita di un figlio ammazzato dal fondamentalismo. Anche qui, vive un qualcosa di non consueto, un pertugio da cui filtra qualcosa. Anche qui non prevale la logica del baratro perché non è più il tempo di barare. Di truccare le carte della vita.
A proposito di fondamentali, Andrea Caspani invita a leggere “Io non ho paura, non abbiatene neanche voi” (Scholè Morcelliana). Curato da Adriano dell’Asta e Marta Carletti, è il primo volume del dissidente russo Aleksej Naval’nyj uscito dopo la sua morte che, come sappiamo, è avvenuta in circostanze che restano assai nebulose. Si tratta di un libro che aiuta a comprendere la complessità umana di Naval’nyi e il suo cammino di scoperta della fede che rende persone libere. E sempre a proposito di fondamentali, ma in questo caso, di fondamentali traditi, di carte truccate, è molto istruttiva la lettura di “La caduta.
Il caso Credit Suisse” di Mathilde Farine per i tipi Guerini e Associati (curato dal giornalista economico Stefano Righi). Scritto come fosse una mistery story, il libro ricostruisce le dinamiche drammatiche che hanno portato al tracollo della banca elvetica mandando nel panico il sistema finanziario globale. Quindi un focus particolare per denunciare i rischi che si possono correre quando il sistema creditizio nel suo complesso scherza col fuoco. Cioè azzarda oltremisura. Uno sportello in faccia a cittadini e imprese.
E poi: il PODCAST. La voce di questo numero è quella di Antonia Arslan, professoressa e scrittrice armena – padovana. Vent’anni fa usciva il suo capolavoro “La Masseria delle Allodole” (Rizzoli), storia della sua famiglia vittima del genocidio degli armeni avvenuto nel 1915 da parte dell’Impero Ottomano.
Le parole dell’autrice (incontro al Centro culturale di Milano nel 2015), ascoltate oggi, riaccendono l’attenzione sul tentativo di oscurare quella terribile tragedia.
Un ascolto importante. Di più: fondamentale. Come è fondamentale tornare al “Cantico delle creature” di san Francesco d’Assisi, meraviglia venuta alla luce 800 anni fa. Ne diamo conto nell’editoriale, quale perno di risveglio davanti al fenomeno inquietante del “sonno della ragione che produce mostri”.
E, come sempre la creatività, sorretta dai fondamentali, di Francesco Santosuosso.
Buona lettura e buon ascolto