METODO
Numero 51
21 giugno 2024
Protagonista: la politica. Nel bene e nel male. Nell’editoriale di questo numero della rivista si prova a riflettere sulle parole dette da papa Francesco ai grandi della terra (non tutti, invero) in quel di Borgo Egnazia (Puglia). Il papa ha richiamato celebri espressioni di suoi predecessori, da Pio XI a Paolo VI per ribadire che – oggi più che mai – vi è la necessità di una buona politica per iniziare a promuovere percorsi di maggiore equilibrio in un contesto globale di clamorose tensioni. E più volte sul tema della politica si è espresso don Luigi Giussani. Il professor Onorato Grassi, nel PODCAST, ne riprende alcuni tasselli fondamentali muovendo dal libro di Andrea Gianni “Passione per l’umano, passione per la libertà. Tracce di politica nel pensiero di Luigi Giussani” (Cantagalli EupressFTL).
Per certi versi, si è mosso sullo stesso terreno il fondatore del magazine “VITA” Riccardo Bonacina nella conversazione con Nicola Varcasia. Per lui una buona politica è quella che, in questo tornante della storia, dà tutto per costruire la pace mentre le guerre sono in corso. Cominciando da un gesto creativo e rivoluzionario: occorre “sminare” i cuori.
E certo una cattiva politica lascia sul terreno segni terribili. Come racconta Walter Veltroni in “La condanna”. L’autore ha riportato alla luce una storia sbagliata, il linciaggio e il massacro operato dalla folla su Donato Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli, nel settembre del 1944 a Roma a liberazione avvenuta dai nazifascisti. Una vicenda che chiama a una doverosa riflessione.
E le riflessioni sono sempre opportune. Come, ad esempio, ne facciamo esperienza leggendo l’articolo di Gianfranco Fabi, che accende l’attenzione su un tema assai controverso come quello delle aziende a partecipazione statale. Il messaggio è chiaro: lo Stato imprenditore non funziona. Esempio tipico di mala politica. Insomma, necessita svoltare definitivamente. E un altro messaggio è chiaro, soprattutto molto bello. Perché riguarda il grande campione della bicicletta Gino Bartali. Angelo De Lorenzi ha intervistato il vescovo Attilio Nostro, grande tifoso di “ginettaccio” e sostenitore della sua causa di beatificazione. Percorso in salita? Mah, Bartali quando la strada si alzava si sentiva perfettamente a suo agio. E scattava, scattava…
E, come sempre, il metodo “immaginifico” di Francesco Santosuosso.