SBARRAMENTI

Numero 44
8 marzo 2024

Quanti sbarramenti! Non va bene e non fa bene.  
È come trovarsi sulla strada sempre con il passaggio a livello abbassato. Un’interruzione continua. Un impedimento irragionevole. Non è un incubo, un brutto sogno o qualche fantasia di un autore distopico. No, questa è un’epoca di diffusi sbarramenti. E questo è un numero della rivista che intende farci i conti. D’altronde non è che convenga evitare la realtà perché la vediamo piena di interruzioni.  
L’intervista di Nicola Varcasia a Rita Bernardini, presidente dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” fa emergere tutta la drammatica verità delle condizioni di vita nelle carceri italiane. Lì, per la piaga del sovraffollamento, vige uno stato di emergenza continua. Emergenza continua che vuol dire sbarramenti. La situazione è terribile, ma qualcosa si è fatto e si può fare, come spiega l’esponente di punta radicale. E quanti sbarramenti ha dovuto affrontare Alcide De Gasperi. Lui che ha inteso la politica come servizio al popolo. Lui che aveva in mente l’Europa unita e protagonista. Lui che non sopportava diseguaglianze e altre ingiustizie. Questo e altro lo si coglie nel bellissimo spettacolo teatrale: “De Gasperi: l’Europa brucia”. Abbiamo intervistato chi ne ha scritto il testo, la drammaturga Angela Demattè.   
Mentre Alessandro Banfi ha letto per noi l’ultimo libro del filosofo coreano Byung-Chul Han intitolato “La crisi della narrazione. Informazione, politica e vita quotidiana”. Ecco, la crisi della narrazione è un altro aspetto, non certo secondario, di quest’epoca di sbarramenti. Perché oggi non si racconta più il reale per quel che è per davvero. Perché oggi tutto è in vendita, tutto è consumo come profetizzava Pasolini.  
E Gianfranco Fabi ci aiuta a comprendere un fenomeno in corso e di cui poco si parla, quello delle imprese italiane che tornano a produrre nel nostro Paese. Anche questo fatto testimonia il tramonto del modello di globalizzazione che abbiamo conosciuto. Una globalizzazione zeppa di sbarramenti.   
Poi, ci sono gli sbarramenti che sono veri e propri muri alzati in Occidente da piazze schierate ideologicamente, perfettamente a proprio agio nella terribile logica dell’amico/nemico. Piazze che odiano. Per cui, “il nemico del mio nemico è mio amico”. E così quelle persone voltano le spalle ai popoli che soffrono: in Ucraina, in Russia, in Iran, in Terra Santa, in Africa. Non regge invocare la pace innalzando slogan di sbarramento. 
Il podcast di questo numero è un bellissimo percorso senza passaggi a livello abbassati. È l’incontro con la poesia di Giovanni Pascoli. Che ci raggiunge grazie alla voce del grande attore teatrale Sandro Lombardi

E, imperdibili, gli editoriali per immagini di Francesco Santosuosso

Buona lettura e buon ascolto.