SCALATORI

©Dimitry Markov fotografo deceduto lo stesso giorno di Navalny per cause ignote, reporter con Iphone noto in Russia per i reportage sulla Russia media e del disagio e del mondo Non Profit

Numero 43
23 febbraio 2024

Quando la strada della vita improvvisamente sale e sale, per affrontarla senza scivolare giù e cioè andando all’indietro anziché procedere comunque, occorre avere gambe buone, ben allenate alle avversità, al quotidiano che prova a scombinare le carte. Occorre dimostrarsi buoni scalatori.
Talvolta, ottimi, se non addirittura eccellenti. Questo è un numero dove, in un modo o nell’altro, sono protagonisti alcuni scalatori. Che sanno andare all’insù nonostante la durezza delle salite. Come lo è stato Aleksej Navalny, l’uomo, il dissidente, morto in circostanze misteriose in un gulag della profonda Siberia.
Lui ha scalato eccome. La sua morte, in nome della libertà, è una testimonianza di resistenza che è sconfitta per i regimi dispotici. Come lo è stato il fotografo Dmitri Markov, curiosamente morto lo stesso giorno di Navalny, con i suoi scatti a raccontare la faccia cattiva della dittatura putiniana. Uno scalatore “armato” di iPhone.
Come Ma, la figura della madre della famiglia Joad, protagonista di “Furore” il magnifico romanzo di John Steinbeck (1939) che racconta della grande depressione americana seguita alla crisi del ’29. Il grande attore Massimo Popolizio, nel nostro PODCAST, legge alcune pagine di quel memorabile romanzo. Dove la salita della vita è assai drammatica. Ma dove la speranza non muore, non può morire. Perché c’è una madre che testimonia come tutto rimane unito quando si conosce il senso della vita che permette di affrontare le asperità più dure
Da scalatori. Come Marco Pantani, fuoriclasse della bicicletta. Lo raccontiamo, a vent’anni dalla tragica morte, grazie all’intervista di Angelo De Lorenzi a Paolo Santolini, autore di un bel documentario dedicato al campione di Cesenatico.
E, per certi versi è uno scalatore l’insegnante che vive in classe anche l’esperienza del banco vuoto perché un suo allievo ha scelto di abbandonare. Come racconta il professor Paolo Covassi. E per altri versi è un eccellente e sorprendente scalatore il protagonista di “Perfect days”, l’ultimo film meraviglia di Wim Wenders. Ce lo comunica Walter Gatti: per così dire, quando le salite possono diventare pianure…
E oggi l’Europa è proprio una fatica. Pensarla com’è è proprio come scalare il Pordoi o il Mortirolo. Il professor Rocco Buttiglione, filosofo e politico, europeista sincero, nella conversazione con Enzo Manes, spiega perché questa è un’Europa che non piace ai popoli, una salita inutile, dannosa da compiere, perché realtà asfittica, fredda, senza personalità. E, nel dialogo, spiega da dove ricominciare. Parla di radici comuni da riscoprire. Che sono come i rapporti giusti d’azionare per inerpicarsi in bicicletta sulle strade che vanno all’insù…   

E, a proposito di uomini scalatori, gli editoriali per immagini di Francesco Santosuosso.

Buona lettura e buon ascolto.