Stranezze

© Copertina numero 18

Numero 18
18 novembre 2022

Quando non comprendiamo certi fatti che avvengono spesso li derubrichiamo alla voce stranezze. Il termine non è brutto. Anzi. Una stranezza non è uno scarabocchio. Può essere una cosa un po’ così. Strana, per l’appunto. Un punto di realtà diverso. Che scompagina, chi indica un’altra direzione, un disegno di altro tipo. Una stranezza può riguardava qualsiasi aspetto della vita. Dalle grandi cose, a quelle più piccole. In questo numero della rivista ne assommiamo molte di stranezze. Alcune hanno inciso sul corso della storia. Hanno scalfito scarabocchi disumani.

Dai gesti profetici contenuti nel martirio di 19 religiosi “uomini nuovi d’Algeria” resi Beati dalla Chiesa il podcast che proponiamo) alla salita al patibolo delle suore carmelitane nella Francia del periodo del Terrore (Enzo Manes, a partire dal nuovo spettacolo di Emma Dante). La stranezza è il pensiero di Hannah Arendt che ritorna con autorevolezza a provocarci rispetto al dominio della cultura dello scarto come la chiama efficacemente papa Francesco (Alessandro Banfi a partire dal libro “Noi rifugiati”).

Poi vi sono le amicizie che prendono una piega strana, si accendono, si interrompono, non si spezzano mai del tutto. Un rapporto complesso, strano, come quello fra Giovanni Testori e Luchino Visconti (Giuseppe Frangi ne dà conto a proposito di “Luchino”, biografia su Visconti scritta da Testori di cui è stato recuperato un prezioso manoscritto).

Stranezza è un certo modo di vivere i grandi classici della letteratura in classe. Un professore (Paolo Covassi) racconta l’origine di un’esperienza diversa, di un incontro con Dante e Leopardi sotto un’altra luce. E che luce. L’editoriale, interrogandosi sullo stato delle cose, quindi sul nostro presente, pone l’attenzione in merito sulle acute riflessioni di un filosofo coreano: Byung – Chul Han. A lui pare strano ma non troppo che oggi si viva avendo smesso di vivere il reale. Spiega, attraverso molti esempi, come si sia arrivati a questo. Oggi lo strano sarebbe proprio quello di tornare a vivere il reale. Abbiamo proprio bisogno di una stranezza che ci motivi a rendere di nuovo protagonista la realtà.   

E, come sempre, gli editoriali per immagini di Francesco Santosuosso. Stranezza delle stranezze.

Buona lettura e buon ascolto.