NOI MARTINITT

Martedì 7 novembre ore 18.30
Auditorium Centro Culturale di Milano
Largo Corsia dei Servi, 4 – Milano (MM1 San Babila; MM3 Duomo)

Presentazione del libro
NOI MARTINITT
Storie e racconti tra due secoli
di Cristina Cenedella, Gianfranco Gandini

Saluto introduttivo
Camillo Fornasieri, Direttore del Centro Culturale di Milano,
Claudio Sileo, Direttore Generale dell’ASP Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio
Elena Lanterio e Paolo Dossola di Meravigli Edizioni

Intervengono gli Autori

Cristina Cenedella, Direttrice del Museo Martinitt e Stelline di corso Magenta 57 e Archivi storici di Trivulzio, Martinitt e Stelline
Gianfranco Gandini, Presidente dell’Accademia del Dialetto Milanese

L’antico orfanotrofio milanese dei Martinitt ha quasi 500 anni di vita…
I suoi archivi racchiudono migliaia di storie, nate e vissute dal basso. Questo volume ne racconta alcune.
Questo volume nasce perché gli autori credono fermamente che la storia sia “maestra di vita”. Non solo la grande storia, anzi: spesso sono i fatti della vita quotidiana, i ricordi, le piccole scoperte che lasciano in noi memoria e insegnamenti indelebili.

Gli archivi dei due più antichi orfanotrofi di Milano, i Martinitt e le Stelline, sono una miniera di notizie, avvenimenti ed episodi, e la cosa più appagante è che le tante vicende contenute nascono tutte dal basso, sono storie vere, quotidiane, di piccoli drammi, di minuscole gioie. Ma tutte insieme sono un canto corale, o meglio un racconto corale, le vite di migliaia e migliaia di ragazzi, che, nella sfortuna di perdere i genitori, hanno trovato la grande famiglia dei Martinitt e delle Stelline.
Il libro narra queste magnifiche “storie vere” dei Martinitt, i ragazzi più famosi di Milano, in parte affidandosi ai documenti contenuti negli archivi, per le storie dall’Ottocento agli anni Trenta del Novecento, e in parte alla vivida memoria di chi li ha vissuti in prima persona.

“Noi autori, Martinitt di spirito (Cristina) e di fatto (Gianfranco), abbiamo voluto fermare su carta le vicende di oltre un secolo di “vita quotidiana” degli orfanotrofi, partendo ugualmente dagli archivi storici e dalla memoria personale. Spronati in questo da un pluriennale progetto finanziato da Regione Lombardia dal titolo I documenti raccontano. Un particolare ringraziamento, quindi, va a Giorgio Sassi, ­Gabriele Locatelli e Roberto Grassi, i quali hanno “scovato” per primi le tante vicende racchiuse negli archivi. Queste vicende, ora, si sono trasformate in racconti, per portare alla conoscenza di tutti quanto gli ­archivi siano fonti inesauribili per la nostra cultura e per la nostra vita”.

L’occasione del libro è anche un invito alla visita degli archivi storici e del Museo dedicati agli orfani milanesi, luoghi che custodiscono queste preziose memorie.
Al numero 57 di corso Magenta, infatti, è stato istituito nel 2009 un Museo dedicato alla storia di Martinitt e Stelline, che accoglie lo spettatore in un abbraccio multimediale e interattivo, immergendolo in un ambiente ottocentesco ricreato ad hoc. I documenti d’archivio, le lettere degli orfani, le fotografie delle maestre e delle direttrici, le stanze, le aule e i libri di scuola prendono vita in un racconto coinvolgente e ­avvolgente che rapisce il visitatore.
Il Museo è dedicato alla storia degli orfanotrofi nel XIX e XX secolo, ma le loro radici affondano in un passato secolare, di quasi 500 anni di vita.

Cristina Cenedella, milanese, è laureata in Storia Medioevale all’Università degli Studi di Milano. Specializzata in Archivistica e Paleografia, insegna Archivistica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Responsabile del Museo Martinitt e Stelline di corso Magenta 57 e degli archivi storici di Trivulzio, Martinitt e Stelline, ha pubblicato diversi saggi di storia assistenziale, alcuni racconti e un romanzo, incentrati sulle vicende dei personaggi scoperti negli archivi consultati.

Gianfranco Gandini, non di nascita ma di origini milanesi, è stato per molti anni consigliere e vicepresidente dell’associazione Ex Martinitt. Dopo l’uscita dal mondo del lavoro si è dedicato alla cultura e, in particolare, al dialetto milanese. Attualmente è presidente dell’Accademia del Dialetto Milanese, docente di grammatica e letteratura milanese presso il Circolo Filologico Milanese e il Museo Martinitt e Stelline. Giornalista pubblicista ha curato una rubrica settimanale sul quotidiano Il Giorno. Ha pubblicato diversi libri di poesia sia in italiano sia in dialetto milanese.

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