Milano bene comune
Circolo Fotografico Milanese
a cura di Cristina Quadrio Curzio
12 OTTOBRE – 3 NOVEMBRE 2022
CENTRO CULTURALE DI MILANO
Largo Corsia dei Servi 4, Milano
Milano, 22 settembre 2022
I 17 punti dell’Onu per il decennio 2020-2030 coinvolgono ogni livello della società, per un futuro migliore e sostenibile. In questo contesto, Milano è la metropoli italiana che più è coinvolta da problematiche ambientali, ma anche di sostenibilità per la vita e il tessuto di una società altamente produttiva. Le esigenze contemporanee non possono quindi esimersi dal confrontarsi con le tematiche più pressanti: uso delle risorse, sistemi di mobilità e trasporto pubblico, modelli di produzione, distribuzione e commercio, stile di vita, inclusione.
Il Circolo Fotografico Milanese, storica istituzione nata nel 1930 e tra i fondatori nel dopoguerra di FIAF presenta una mostra che nasce dalla volontà di testimoniare, attraverso una narrazione a più voci, i cambiamenti del profilo e dello spazio urbano milanese, delle attività sostenibili e a carattere circolare, dell’attività sociale, degli stili di vita e” src=”cid:image004.png@01D8DCC0.ACDC2610″ alt=”” align=”left” hspace=”16″ vspace=”16″ v:shapes=”_x0000_s1026″ class=”Apple-web-attachment” style=”width: 1.0208in; height: 0.1458in; opacity: 1;”> dei comportamenti personali, dei pregi e dei difetti dell’azione civica a tutti i livelli: dal 12 ottobre al 3 novembre 2022 apre al pubblico presso il Centro Culturale di Milano.
Curata da Cristina Quadrio Curzio e realizzata grazie al sostegno degli Sponsor SIF Italia, attiva nel settore della gestione e amministrazione dei complessi immobiliari, e Power Point City Car, specializzata nel fornire energia ai condomini e colonnine di ricarica. Con questo progetto le due Società intendono presentarsi quali promotori e sostenitori in campo culturale e artistico con temi vicini alla loro mission aziendale.
“Milano Bene Comune” è un articolato sguardo, seppure non esaustivo, sulla città di oggi e sui suoi cittadini. Sono nove le aree tematiche indagate dai fotografi del Circolo
“Milano trasmette la sua apparente linearità, ordine e slancio ma nasconde profonde contraddizioni rese ancora più sorprendenti da quel suo aspetto composto che da sempre si accompagna all’idea stessa di Milano: grigia, rigorosa con i suoi abitanti che camminano a passo rapido con il cappello calato in testa e lo sguardo sulla punta delle scarpe. Le contraddizioni erano, fino a pochi anni fa, esclusivo appannaggio di città sorprendenti come Roma, Napoli e Palermo ma certamente non di questa sobria e composta Signora adagiata sulla umida Pianura Padana. C’è da restarne stupiti” secondo Cristina Quadrio Curzio.
Con questa mostra il Circolo Fotografico Milanese rinsalda ulteriormente il legame con la città di Milano ed offre ai cittadini la visione di immagini inedite con lo stile proprio che ha contraddistinto il lavoro del Circolo fino ad oggi.
La mostra include un video realizzato da Lorenzo De Francesco impreziosito da immagini dei soci storici del Circolo Fotografico Milanese ed uncatalogo a tiratura limitata disponibile presso il bookshop del Centro Culturale di Milano.
L’esposizione fa parte del circuito della 17ª edizione di Photofestival, l’importante rassegna di fotografia d’autore diffusa nell’area metropolitana milanese e in alcune province lombarde (14 settembre – 31 ottobre 2022).
La Biblioteca di Milano
Esistono a Milano biblioteche molto antiche, come la Braidense e la Trivulziana, per i Milanesi la biblioteca per antonomasia è la “Sormani”.
All’interno della biblioteca ha sede anche il Centro Stendhaliano, presso cui è conservata la raccolta dei libri che costituivano la biblioteca dello Scrittore, con le pagine spesso arricchite dai suoi appunti, insieme ad una vasta collezione di documenti, lettere, manoscritti ed oggetti personali.
La gran parte degli spazi è occupata dalle librerie in cui “riposano” più di 400.000 volumi. I tomi più antichi e preziosi sono conservati nelle casseforti, ma, per la carenza di spazio, scaffali pieni di libri sono sparsi ovunque, anche in cantina.
Milano a colori
Uno stereotipo duro a morire indica Milano come una città “grigia”. Forse era vero qualche anno fa quando la nebbia sfumava anche le più evidenti note di colore; se poi ci mettiamo anche il grigio del cemento e le grisaglie degli impiegati il monocolore fa da padrone! Da un po’ di tempo la città si è come risvegliata e ha iniziato un nuovo percorso che ha investito anche il suo aspetto formale, compresi i suoi colori. L’esempio più eclatante è il fatto che i milanesi usano indicare le linee della metropolitana non con i numeri ma con i colori: la “rossa”, la “verde”, la “gialla”, la “lilla” e presto anche la “blu”.
Non si contano i nuovi quartieri in cui i colori giocano un ruolo architettonico importante spaziando dalle tinte pastello a cromatismi più decisi, come il rosso, il mattone, il blu. A ciò si aggiungono le note cromatiche portate dalla street art, da laboratori, artigiani, piccole aziende che usano il colore in modo creativo capace di attirare lo sguardo, senza contare gli apporti delle singole persone, gli abbigliamenti, gli ornamenti.
Giungla urbana
Ecco il lato caotico, talvolta alienante della città moderna che merita però di essere osservata. Oggetti visibili compongono un puzzle di elementi contrastanti e ridondanti, lo stato di disordine e di confusione dato dal moltiplicarsi di segni e simboli visivi appesantiscono la vista e non consentono al cittadino di sentirsi rilassato.
E’ una condizione forse inevitabile del vivere in città ma spesso all’origine del malessere provato da molte persone che non amano vivere in grandi centri urbani.
Un resoconto del bisogno di natura, soprattutto di “verde”, testimoniato non solo dall’irruzione del mondo vegetale nella modernità della città, ma anche da piante che spuntano ovunque, occhieggiano dalle quinte dei palazzi, invadendo persino le toilette.
Cascine
La cascina è “frontiera urbana”, entità tipica del mondo agricolo padano che interagisce con lo sviluppo socio urbanistico.
La ricognizione fotografica ha evidenziato varie tipologie di interazione: degrado, trasformazione come integrazione, cambio destinazione d’uso, mantenimento delle funzioni originarie al servizio della città. Sono presenti elementi che evidenziano la collocazione di “frontiera” della cascina: prossimità di nuove abitazioni, fusione architetturale, tracce di collegamento, prospettive.
L’osservazione spazia dai confini con la città fin dentro queste realtà, evidenziandone talvolta la loro ambiguità nel trasformato contesto cittadino.
Tangenos
Tange nos. Dal latino, ci tange, ci riguarda.
Ma è anche un acronimo, Tangenziali Est Nord Ovest Sud.
Le tangenziali sono le grandi arterie che ci ruotano intorno, su cui ogni giorno migliaia di automobili, uomini, bus e camion transitano. Una fetta del nostro tempo che fila via insieme al cemento, insieme ad alienazione e stress.
E così ci troviamo ingabbiati in queste infrastrutture che abbiamo costruito per il nostro vivere, che condizionano il nostro essere e benessere in modo Tangibile.
Per questo progetto, abbiamo percorso le tangenziali di Milano e il nostro sguardo è volato via tra suggestioni, forme, colori, geometrie, concetti.
Il nostro è un invito a uscire dagli schemi, a progettare infrastrutture più sostenibili con il benessere dell’uomo al centro.
Le distrazioni
Le distrazioni possono essere simpatiche, a volte divertenti, ma possono anche influenzare la nostra vita. Oggi più che mai si dibatte di grandi temi ambientali, per i quali però demandiamo sempre la soluzione a qualcuno più grande o più in alto di noi. Ma non siamo anche noi, ognuno di noi, nel nostro piccolo quotidiano, responsabili? Magari senza accorgercene, magari solo per…distrazione.
E allora ecco il nostro racconto.
Per questo, abbiamo scelto una visione rasoterra, che ci permette di vedere da vicinissimo e in soggettiva quel che abbandoniamo sulle strade, sui marciapiedi. Non ci siamo girati dall’altra parte, lo abbiamo fissato e interpretato.
Il taglio vuole essere provocatorio, mai giudicante, per creare empatia con chi guarda. Perché divertire può essere molto più efficace per stimolare la sensibilità e ritrovare l’attenzione, a cominciare da noi.
Mobilità urbana a due ruote
Persone, bici, città: un percorso che nel panorama del centro urbano si snoda tra contraddizioni e asperità in un ambiente duro, quotidianamente ostile nelle sue strade, teatro di lotte ansiose tra selciato, rotaie e gli indisciplinati.
La politica di sostenere lo sviluppo delle piste ciclabili da parte delle grandi città ha trasformato la bici progressivamente in un’alleata per chi spera di raggiungere la propria sede di lavoro, la scuola, la palestra in un tempo più breve che con i mezzi o l’auto. Spesso non è solo una scelta necessaria ma una scelta consapevole volta a cercare quella dimensione più “umana” del muoversi, un’opportunità di evasione, miraggio che aiuta a divincolarsi dalla morsa delle strade per suggerire una traiettoria di fuga fino al verde liberatorio, dove tutto si distende più armonioso.
Lo sguardo si allarga, sollevandosi dall’opprimente rasoterra per guardare più avanti e in alto.
Botteghe storiche
La città ha visto negli ultimi decenni una radicale trasformazione nella vendita al dettaglio, si è passati dalle piccole botteghe familiari alla grande distribuzione fino agli acquisti on-line e consegna a domicilio. Siamo consapevoli del fatto che la battaglia del prezzo venga per lo più vinta da chi riesce a far risparmiare le famiglie a fine mese, ma essendo il fotografo nostalgico per professione abbiamo allungato l’obiettivo su delle realtà che resistono, delle realtà in cui il rapporto personale con il cliente ha ancora un valore inestimabile.
In questo progetto sono rappresentati alcuni esempi di botteghe storiche i cui proprietari, alla terza o quarta generazione, hanno aperto le porte orgogliosi di mostrare!
Artigiani storici
Milano ex città industriale votata al terziario avanzato dove tutto è smart e funziona con un’app.
Esiste però un’altra parte della città dove tutto ha mantenuto un ritmo fatto di gesti lenti e laboriosi, insomma ritmi antichi. Mani sapienti che con precisione realizzano o restaurano oggetti unici, delle vere e proprie opere d’arte. Piccole botteghe artigiane che scovi in qualche cortile, seminterrato polveroso o antichi complessi in periferia.
Mestieri unici e difficili da tramandare per la mancanza di passaggio di testimone tra generazioni che mette un punto di domanda sul futuro di queste preziose realtà.
Cesare Augello, Paola Casanova, Giovan Battista Cassanelli, Rosi Cassano, Walter Ciceri, Carlo Cirmi, Lorenzo De Francesco, Isidoro Di Giovanni, Marco Di Rienzo, Gianni Gamba, Elisabetta Gatti Biggì, Domenico Giberti, Giovanni Graziani, Daniela Loconte, Claudio Manenti, Pietro Mattioni, Giancarlo Moretti, Giovanni Pappadà, Adriana Pennacchio, Angelo Pepe, Simone Perniciaro, Laura Pozzoni, Enzo Rocca, Roberto Rognoni, Alberto Scibona, Emilio Senesi, Giuseppe Tarelli, Maria Grazia Zecca.
La mostra gode inoltre del patrocinio del Comune di Milano e del riconoscimento di FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Autore AA.VV. Circolo Fotografico Milanese
Titolo Milano Bene comune
A cura di Cristina Quadrio Curzio
Sede Centro Culturale di Milano
Milano, Largo Corsia dei Servi 4
Date 12 ottobre – 3 novembre 2022
Inaugurazione su invito 12 ottobre ore 18.00
Giorni e orari:
lunedì-venerdì 09:30-13:00; 14:00-18:00
sabato 15:30 – 18:30
Ingresso gratuito
UFFICIO STAMPA
Up2C PR & Communication Agency
Cristina Comelli | cristina.comelli@up2c.it | + 39 348 5150210
Altre INFO
www.circolofotograficomilanese.it
www.milanophotofestival.it
Il Circolo Fotografico Milanese nasce il 3 aprile 1930, come derivazione del Circolo Fotografico Lombardo fondato a Milano nel 1889. Tra i soci fondatori figurano il Conte Eugenio Federico Odorici, l’architetto Giò Ponti, Secco d’Aragona, Emilio Sommariva, Bruno Stefani, Federico Vender, Albe Steiner. Erano “gli eroi della camera oscura”, così nel 1930 venivano descritti dal Corriere della Sera.
Il Circolo Fotografico Milanese, grazie a Pietro Donzelli, portò le sue mostre in giro per il mondo: nel 1949 al Greenwich Village di New York e a Kobe, in Giappone e nel 1950 alla prima edizione della manifestazione “Photokina” tenutasi a Colonia.
Nel 1948 il Circolo Fotografico Milanese fu tra gli otto circoli fondatori della “Federazione Italiana Associazioni Fotografiche” (FIAF) affiliata alla “Fédération Internationale de l’Art Photographique” (FIAP).
Il CFM è l’unico fotoclub a contare, tra i suoi soci, grandi Maestri della Fotografia, fra i quali: Pietro Donzelli, per la sua lunga attività di valoroso fotografo, di ricercatore storico e critico; Mario Cattaneo, per i suoi straordinari lavori di tipo sociale ed umano; Boris Gradnik, per i suoi studi sul diaporama, sulla fotografia a colori e per le sue aggressive interpretazioni architettoniche; Ernesto Fantozzi, per la sua opera di reportage documentale relativa alla città di Milano; Valentino Bassanini, per la sua attività nel “Gruppo 66” e per le sue fotografie storiche sul quartiere di Niguarda.
Nel 2001 il CFM ha pubblicato il volume Mediolanum 70 a cura di Wanda Tucci Caselli, che racchiude la storia fotografica dei primi settant’anni di attività dedicati alla città di Milano.
Nel 2008 venne redatto il Manifesto che poneva al centro dell’attività del Circolo la fotografia realistica e di documentazione.
La storia recente ha visto, dal 2012, una forte ripresa delle attività con la pubblicazione del primo numero del periodico “Il Milanese”, iniziativa fortemente voluta dal Presidente Sergio Magni, dove accanto a fotografi famosi anche i soci possono pubblicare i propri portfoli.
Nel 2020 è stata realizzata la mostra virtuale “L’occhio del Milanese, archivio soci storici 1930 -1970” presso la biblioteca Sormani di Milano.
Nel 2021, per celebrare i 90 anni di attività del Circolo, è stata organizzata l’importante mostra fotografica L’OCCHIO DEL MILANESE, presso il Refettorio del Palazzo delle Stelline, in corso Magenta a Milano. Un racconto per immagini di Milano, ieri e oggi, che ha riscosso un importante successo di pubblico e della stampa.
Dal 2019 il CFM è presieduto da Carlo Cirmi.
SIF Italia
Sif Italia nasce nel 1986 come società di intermediazione finanziaria, nel 1993 effettua la variazione dell’oggetto sociale passando a società di gestione ed amministrazione di patrimoni per conto terzi. Nel 1997 organizza la realizzazione della prima riqualificazione di una grande centrale termica nel quartiere Olmi a Milano. Nel 1999 coordina il collegamento del C4 Gallaratese (con circa 2.300 unità immobiliari) al termovalorizzatore Silla 2. Nel 2004 viene designata dal tribunale di Milano per il collegamento di una delle più grandi centrali termiche di Europa a circa 4.800 unità abitative (riducendo in circa 15 anni del 50% la spesa energetica). Nel 2010 organizza la riqualificazione energetica (San Felice Segrate) della centrale termica originariamente funzionante a BTZ 0,3% attraverso l’istallazione una pompa geotermica tra le più grandi in Europa (circa 15 mln di investimento). Dal 2015 al 2021 SIF realizza una serie di operazioni straordinarie che le permettono di formare un Gruppo capace di porsi come uno dei principali player nel mercato della gestione e amministrazione di complessi immobiliari. Oggi Sif Italia è quotata in borsa e prosegue il suo impegno su tutto il territorio Italiano.
Powerpoint City Car
Powerpoint City Car è specializzata nel fornire energia ai condomini, con un servizio semplice e trasparente. E’ stata fondata sull’esperienza ventennale dei soci nei servizi di amministrazione condominiale e nel settore dell’energia. Offre ricariche per auto ibride ed elettriche negli spazi condominiali, garantendo prestazioni su misura, veloci ed innovative, sempre all’avanguardia. Coltiva attenzione all’ambiente e il desiderio di condividere con tutti l’importanza dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Persegue la missione di incentivare l’utilizzo di mezzi elettrici, per favorire il benessere collettivo e per rendere le città luoghi sempre più vivibili ed ecologiche.