Libri raccolte fotografiche

Quaderni del CMC
Walter Rosenblum, In cerca di Pitt Street. Vivere a New York 1938-1980
In copertina: Il gioco del “Mondo”, 105th Street. New York. 1952
A cura di Enrica Viganò

Prima pubblicazione della collana Quaderni CMC, il libro Walter Rosenblum, In cerca di Pitt Street. Vivere a New York 1938-1980 riunisce tutte le fotografie della omonima mostra, accompagnate da un testo critico a cura di Naomi Rosenblum, storica della fotografia e moglie di Walter, e da un’intervista di Enrica Viganò risalente agli anni appena precedenti alla sua scomparsa.
La selezione di fotografie va dal 1938 al 1980 e ci presenta immagini scattate in vari quartieri della città di New York: Pitt Street, la 105th Street e il Bronx. Per Walter Rosenblum la dignità è un sentimento universale: non si possono fare differenze tra gli uomini in base alla razza, alla nazionalità, alla religione o alle condizioni economiche. Questo credo ha fatto da filo conduttore per tutta la sua vita e il suo percorso fotografico. Il risultato sono immagini che trasmettono un’intensa umanità, unita alla profonda considerazione delle persone ritratte.
In cerca di Pitt Street è un messaggio che viene dal cuore, uno sforzo per integrare il rispetto nei confronti di tutte le possibilità offerte dal mezzo fotografico con un’incrollabile fiducia nelle potenzialità dell’uomo, che si trova nella poesia della vita di tutti i giorni (Naomi Rosenblum).

Admira Edizioni, Milano 2007, € 28,00

Quaderni del CMC
Ugo Zovetti, Metamorfosi di una città. Milano 1958-2008
In copertina: Venditore di pere cotte, Milano, anni ‘50
A cura di Enrica Viganò

Seconda edizione per la collana editoriale I Quaderni CMC: una visione intensa e originale della città di Milano attraverso le immagini di Ugo Zovetti che vanno dal 1958 al 2008. Un “romanzo” di fotografie che racconta la storia della città dal dopoguerra fino ai giorni nostri.
Zovetti nel suo percorso ha sviluppato temi diversi, mantenendo uno sguardo costante sui volti degli uomini, quegli specchi dell’anima che raccontano una civiltà. Per cinquant’anni ha colto gesti ed espressioni dei suoi concittadini, riportando uno spaccato dell’umanità milanese ricco di partecipazione emotiva. È significativo il fatto che ancora oggi all’età di 92 anni continui a uscire per le strade della sua città, con la sua Rolleiflex 6×6 al collo, per cogliere “di sorpresa” le manifestazioni di una società che cambia pur mantenendo le radici nella sua storia.

Admira Edizioni, Milano 2008, € 28,00

Quaderni del CMC
Pablo Ortiz Monasterio, L’ultima città
In copertina: Pirù, 1989
A cura di Enrica Viganò
Un ritratto in bianco e nero della città più estesa e popolata del mondo, sopravvissuta al terremoto del 1985, dove vivono 20 milioni di persone, dove si intrecciano e addensano problemi tra sviluppo e arretratezza, tradizione e modernità: Città del Messico.
Pablo Ortiz Monasterio ce la mostra in tutta la sua verità, con gli occhi di un amante severo, che indaga e svela senza mai puntare il dito, portandoci per mano in un mondo forse solo apparentemente così diverso dal nostro.
Si completa così la trilogia de I quaderni CMC sul concetto di “città”, raccontato attraverso la vita delle persone che la abitano e attraverso il confronto di tre continenti, ma tenendo sempre la bussola puntata sull’essere umano.

Admira Edizioni, Milano 2009, € 28,00

Quaderni del CMC
Edward Burtynsky
L’uomo e la terra. Luci e ombre
In copertina: Residui di nichel n. 31. Sudbury, Ontario, Canada, 1996
A cura di Enrica Viganò
Quarto volume della collana editoriale I Quaderni CMC, L’uomo e la terra. Luci e ombre raccoglie le immagini dell’omonima mostra e si propone di dare un assaggio della magistrale produzione di Edward Burtynsky. Le immagini sono suddivise in due grandi macrogruppi “IN” e “OUT” per sottolineare uno dei concetti centrali della poetica di Burtynsky: a ogni atto di creazione dell’uomo corrisponde un atto di distruzione in natura.
Quando da giovane arriva per la prima volta a Toronto, Burtynsky rimane così colpito dai possenti grattacieli della city che gli viene subito in mente che quegli enormi solidi, per essere prodotti, dovevano in qualche modo corrispondere a dei buchi sparsi in chissà quale parte del mondo. Questa visione ha condotto il suo obiettivo attraverso i cinque continenti, alla ricerca dell’origine delle cose, tra grandi giacimenti di minerali, raffinerie di petrolio, cantieri di riciclaggio, miniere sterili e cave di estrazione. Luoghi tutti al di fuori della nostra normale esperienza, ma i cui frutti popolano la nostra quotidianità. Burtynsky dà voce a questi beni a servizio della nostra realizzazione e ci mostra parimenti il degrado causato dal desiderio dell’uomo quando è asservito alle potenze dello sfruttamento e della distruzione.

Admira Edizioni, Milano 2011, € 28,00

Quaderni del CMC
Ragnar Axelsson
Immenso e fragile. Un racconto dal nord
In copertina: Garðakot, Mýrdalur, Islanda 1995
A cura di Enrica Viganò
Quinto volume della collana editoriale I Quaderni CMC, Immenso e fragile. Un racconto dal nord raccoglie le immagini dell’omonima mostra di Ragnar Axelsson. Il libro, introdotto da un testo di John Waters, scrittore ed editorialista The Irish Times, e da una lunga intervista di Enrica Viganò al fotografo, è diviso in tre sezioni: “Tra la gente del nord” e “Nel paesaggio immenso” ci mostrano i volti e i luoghi di queste terre estreme; “Sui monti d’Islanda” raccoglie alcune delle immagini più significative della serie inedita dedicata alla transumanza delle greggi.
Le opere di Ragnar Axelsson sono un percorso nell’arco di un trentennio tra i ghiacci e le terre di Groenlandia, Islanda e Isole Faroe. Ci raccontano di villaggi ormai scomparsi, di intere comunità ridotte a due soli anziani che resistono in una grande casa scaldando una sola stanza, di mestieri che nessuno fa più e di uomini che lottano per la sopravvivenza quotidiana, persone che vivono grazie e nonostante la natura che li circonda. Ma delle fotografie di Axelsson, che è riuscito a cogliere le atmosfere di un mondo ai confini del mondo, emerge soprattutto la meravigliosa umanità che ha incontrato lungo le piste delle regioni artiche che diventano uno scenario incantato in cui si muovono personaggi rubati alla mitologia.

Admira Edizioni, Milano 2011, € 28,00

Quaderni del CMC
Giulio Di Sturco, Fratello fiume. Lo scorrere delle acque nel destino dell’uomo
In copertina: Devota indù compie le abluzioni sacre nelle acque del Gange a Varanasi, in cui ogni fedele vorrebbe fossero gettate le proprie ceneri. India, 2008
A cura di Enrica Viganò
Con la presentazione del lavoro fotografico sul Gange di Giulio Di Sturco si conclude la trilogia che il CMC e Admira hanno dedicato all’ambiente e alle sue trasformazioni. Giulio Di Sturco, vincitore del World Press Photo Award nella categoria Arts and Entertainment nel 2008 e di altri importanti riconoscimenti quali il Sony World Photography Award, a soli 33 anni, è già diventato una delle voci più rappresentative del nuovo reportage italiano. Il Gange, fiume intimamente connesso con ogni singolo aspetto della vita degli Indiani, è un esempio lampante della contraddizione irrisolta tra l’uomo e l’ambiente. È fonte di acqua, energia e sostentamento per milioni di persone e, nonostante ciò, è uno dei fiumi più inquinati al mondo a causa dei rifiuti tossici che ogni giorno vengono riversati nelle sue acque. Oltre all’inquinamento, l’uomo ha contribuito a peggiorare l’ecosistema anche con la costruzione di dighe o argini non propriamente a norma, la cui rottura nel 2008 ha causato una delle più terribili inondazioni sofferte dall’India, nella regione del Bihar, a causa dello straripamento del fiume Kosi, affluente del Gange. Il suo stile raffinato traduce la realtà in immagini emblematiche, che si fanno portavoce di situazioni vere e sentimenti profondi imprimendosi nella memoria di tutti noi.
La straordinaria capacità di Giulio Di Sturco di cogliere l’essenza delle storie che racconta si ritrova in ognuna di queste fotografie.

Admira Edizioni, Milano 2012, € 20,00

Quaderni del CMC
Lewis Wickes Hine, Costruire una nazione: geografia umana e ideale
A cura di Enrica Viganò
Questo nuovo Quaderno del CMC include, oltre alle fotografie di Lewis W. Hine, gli interessanti saggi di Mario Calabresi, direttore de La Stampa, e di Nicolò Leotta, docente di Turismo Urbano e Sociologia Visuale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Le opere pubblicate, provenienti dalla collezione della famiglia Rosenblum di New York, il più consistente fondo archivistico di stampe vintage di Hine in mani private, ci permette di approfondire il lavoro del padre della fotografia sociale. Nel volume sono inclusi alcuni dei lavori più famosi: dalla memorabile serie dedicata alla costruzione nel 1930 dell’Empire State Building, di cui è stato il fotografo ufficiale, ai toccanti ritratti di bambini al lavoro in contesti degradati, come fabbriche, miniere o campi di cotone, passando per gli immigrati in arrivo negli Stati Uniti in cerca di una vita migliore. Le sue fotografie sono risultate utili strumenti per promuovere riforme sociali e istituzionali e per la creazione di nuove leggi soprattutto contro lo sfruttamento del lavoro minorile nella grande America che stava crescendo.
In queste fotointerpretazioni o documenti umani, con i quali Hine ha mostrato i problemi sociali all’intera comunità, troviamo, paradossalmente, quel senso di stupore e rispetto per la grandezza all’animo umano che suggerisce una visibile possibilità di unità nella società.

Admira Edizioni, Milano 2013, Euro 28,00

Quaderni del CMC
Stefano Robino, Il fare, il limite, la bellezza. Alle origini di un’Italia industriale
In copertina: Ferriera, 1952
A cura di Enrica Viganò
Gli scatti di Stefano Robino ci guidano nella seconda tappa della trilogia dedicata a “L’uomo e il fare”, ottavo appuntamento della collana I Quaderni CMC. Robino, che è stato responsabile fotografico e pubblicitario della FIAT Grandi Motori a Torino e Trieste, ci rende testimoni, attraverso una prospettiva insolita e privilegiata, di un viaggio visivo nel fulcro del panorama industriale dell’Italia del secondo dopoguerra. Le immagini di fabbriche e scorci urbani si intrecciano con i profili delle persone che li popolavano, in un’indagine fotografica dove le proporzioni tra la preminenza della figura umana e il ruolo di sfondo degli elementi industriali risultano curiosamente invertiti. Questo nuovo equilibrio dà luogo a composizioni estremamente potenti eppure dotate di un’armonia stupefacente, in cui lo sguardo attento di Robino riesce a racchiudere alcuni dei cambiamenti più significativi dell’epoca.

Edizioni Admira, Milano 2014, € 28,00

Eugene Smith
Usate la verità come pregiudizio
a cura di Enrica Viganò

Smith ha abbracciato con passione e originalità i periodi della depressione, della guerra, della ricchezza del dopoguerra e quello della disillusione, lavorando in quattro continenti, amando la realtà e la vita, dai personaggi importanti alla gente comune. Inventore e maestro indiscusso del photo-essays, dove la persona fa la storia e l’atto di vita incontrato diviene universale e simbolico, la fotografia per lui è “una piccola voce” per “farci prendere coscienza di un avvenimento”.
Un fotografo e un uomo necessario al nostro tempo.
Per questo la Mostra inaugura la nuova sede del CMC, nel cuore della città.
Una serie di incontri con fotoreporter e giornalisti – tra cui Mario Calabresi, Massimo Bernardini, Franco Pagetti – sulla funzione dell’immagine e dell’informazione oggi, accompagna l’Esposizione.
“Getto il mio amore dalla finestra e mi chiedo chi lo accoglierà – ho preso tutto con grazia e con destrezza di mano, cullando segretamente tutto ciò che ho ricevuto dagli sconosciuti donatori. Qual è il motivo di questo fascino?”

Eugene Smith


Margaret Bou-White – Dorothea Lange. Ricevee l’avvenimento

Due donne nei tornanti della storia
A cura di Angela Madesani

Dorothea Lange e Margaret Bourke-White, i loro nomi sono leggendari, per essere state a fianco degli eventi più epocali e per il modo ardito e partecipativo di raggiungere alcuni degli avvenimenti generativi del senso della nostra contemporaneità.
La mostra dedicata alle due più grandi photoreporter del XX secolo è composta da 75 fotografie in bianco e nero Original print e alcune Vintage print.
La loro fotografia mette in luce la tenacia e uno sguardo autentico all’uomo che vive, condividendo il fascino e il dolore della storia, a fianco, e dentro, i fatti di popolo, persone, grandiosità e sconfitte del secolo breve.
Le comunità e la persona nella più grande crisi di sistema, la depressione a seguito della crisi del 1929, l’ascesa della tecnologia industriale, le nuove scoperte aereodinamiche, la guerra, il fronte europeo e russo, la liberazione dei campi di sterminio, le nuove città, la nascita dell’India moderna, le minoranze, l’apartheid, questi alcuni dei temi e avvenimenti in mostra secondo una scelta originale e diversa dai consueti itinerari editoriali.

Il Catalogo reca il saggio di Angela Madesani e le bellissime poesie di Daniele Mencarelli accompagnano l’esposizione, originali testi composti dal poeta e scrittore (Storie d’amore, Lietocolle; La casa degli sguardi, Mondadori; Tutto chiede salvezza, cand. Premio Strega, Mondadori)

Lo stupore della realtà
a cura di Roberto Mutti
Mostra apprezzatissima e seguita dal pubblico, un vero evento a Milano.
Curata da Roberto Mutti e ideata da Camillo Fornasieri, è organizzata dal Jeu de Paume di Parigi, in collaborazione con la Mediathèque de l’Architecture et du Patrimoine, Ministère de la Culture – France, con diChroma photography e con il Patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Un fotografo, un intellettuale che attraversa e abbraccia due mondi, l’est e l’ovest del novecento, dapprima sul finire della mitteleuropa politica e culturale, poi nell’occidente dalla guerra fredda agli anni ’80. Abitante cittadino delle metropoli dei due mondi, da Budapest a Parigi, da New York al mondo globale, coglie e racconta la promessa e lo spaesamento, l’incarnarsi di ogni vivente e la persona.
Il suo segreto è lo stupore, la familiarità della realtà, senza troncarne il rimando a un oltre, a una realtà più profonda.

Il Catalogo non si è potuto realizzare, senza opportuna copertura sponsors. Ci rincresce molto, ma la communty che ha potuto partecipare è divenuta più forte, coesa e grata..!