LA TERRA DI CAINO
Presentazione del libro di Alessandro Rivali
ed. Collana Lo Specchio, Mondadori
Mercoledì 5 maggio 2021 ore 21.00
In Streaming sui Social del CMC
intervengono insieme all’Autore
Cristina Dell’Acqua, insegnante e scrittrice
Luca Doninelli, scrittore
Alessandro Zaccuri, giornalista e scrittore
coordina
Francesco Napoli, critico letterario, Redazione del CMC
Domande, spunti e critiche di lettori in diretta al 3357662267
Forte nostalgia di un paradiso perduto. Il dolore non esclude affatto l’amore, la ricerca di un volto paterno totale, il riparo della tenerezza.
Questo libro, che segna la piena, raggiunta maturità di un poeta come Alessandro Rivali, si impone per l’identità forte della sua struttura e per le articolazioni di una narrazione lirica condotta attorno all’emblematica figura di un protagonista, volutamente anche troppo umano, pur cangiante nel suo apparire, e proposto con il nome di Caino.
Un nome che rivela la forte nostalgia di un paradiso perduto, nell’apparizione dei «molti colori del male» che segnano il nostro essere nel mondo, dunque nella storia e nei luoghi, nelle diverse generazioni e civiltà e nella memoria.
Alessandro Rivali, tra i collaboratori milanesi del CMC, compie in questi suoi versi un viaggio apertissimo e inquieto, e ne dà un resoconto d’impronta lirica, ma che spesso si avvicina, anche per i toni, a un vero e proprio disegno epico. Eccoci allora, per non citare che qualche episodio, dai Sumeri e Gilgamesh ai congelati del Don nel ’42, con esempi di violenza e guerra, ma non di meno con il manifestarsi delle opere di grandi artisti come Leonardo Bistolfi, Arturo Martini, Marc Chagall o Miró, ma anche di Ezra Pound, orrendamente ingabbiato nel ’45, eppure capace di splendidi versi dei “Cantos”.
Tra i molti luoghi in cui il viaggio poetico si svolge, domina peraltro Genova, città natale dell’autore, con il popolo di morti del cimitero di Staglieno. Ma il dolore non esclude affatto l’amore, la ricerca di un volto paterno totale, il riparo della tenerezza, così come l’aprirsi in momenti nei quali si manifesta improvviso un realismo dai vivi contorni marcati.
Alessandro Rivali realizza una poesia nella quale si impone la potenza delle immagini guidate dal pensiero, nella continuità di una insolita e densissima energia espressiva, che nelle terzine del testo finale, dedicato al commovente monumento funebre di Margherita di Brabante di Giovanni Pisano (a copertina dell’incontro di presentazione), trova un sensibilissimo, delicato compimento esemplare.
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