Il volume: LA META E I PASSI. Don Giussani e l’educazione – Confronti
In tutte le librerie e le piattaforme online.
Julián Carrón, Giorgio Chiosso,
Luigina Mortari, Antonio Polito
Prefazione di Joseph Weiler
a cura di Camillo Fornasieri e Onorato Grassi
pag. 200 – € 16,00
Il volume raccoglie una serie di confronti sulla proposta educativa di Luigi Giussani, in occasione del centenario della sua nascita (1922-2005), ideati da Associazione Centri Culturali, Il Rischio Educativo, Centro Culturale di Milano, in collaborazione con Diesse, Disal, Federazione Opere Educative, Portofranco ed AVSI.
L’intento, evidenziato dai curatori, è stato quello di riprendere oggi il dialogo con don Giussani. Esaminata nel suo complesso e nelle sue parole chiave, la “pedagogia realista” di Giussani, presentata in molte sue opere e soprattutto ne Il rischio educativo, rivela infatti una sorprendente attualità. I confronti su quale sia “il metodo educativo” e sulle questioni principali a esso connesse – espresse dalle coppie di termini “realtà e verità”, “autorità e libertà”, “tradizione e verifica” – paragonate alla condizione umana e sociale di oggi, mettono in luce non solo la forte preoccupazione e il deciso impegno di uno dei maggiori educatori del Novecento, ma anche la dimensione profonda, riflessa e articolata del suo pensiero.
I confronti sono stati animati da professori universitari ed esperti della comunicazione, insieme a esponenti del mondo della scuola. Una lettura viva e intensa che ci consente di affrontare insieme la sfida più importante del nostro tempo: l’educazione.
Introduzione alla realtà, ecco cosa è l’educazione.
La parola realtà sta alla parola educazione come la meta sta ad un cammino. La meta è tutto il significato dell’andare umano: essa è non solo nel momento in cui l’impresa si compie e termina, ma anche in ogni passo della strada” Luigi Giussani
I suoi interlocutori, soprattutto i giovani, sentivano il suo rispetto. Sentivano che non erano solo “mezzi” per portare avanti le sue posizioni, ma veri e propri “fini”. C’è un profondo impegno etico alla base di questo tipo di dialogo Joseph Weiler, dalla Prefazione