Il diritto di vivere il presente – Giorgio Gaber. Si può…
Assemblea per Giorgio Gaber
Dialoghi e musica fra millennials

in collaborazione con Fondazione Gaber
Con il sostegno di
Mercoledì 22 marzo 2023 ore 20.30
Teatro San Babila, Piazza S. Babila, Milano.
Hanno suonato:
Emanuele Manfrè (chitarra e voce)
Luca Altieri (chitarra e voce)
Matteo Fedeli (pianoforte)
Filippo Astolfi (basso)
Pietro Girgenti (batteria)
con Lorenzo Luporini, Santoianni, Benedetto e Martino Chieffo, don Claudio Burgio.
Riflessioni, confronti, musica e filmati a cura di Massimo Bernardini, Paolo Dal Bon, Camillo Fornasieri
“È come se improvvisamente/mi fossi preso Il diritto di vivere il presente”
Ciclo completo Giorgio Gaber. Si può …
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Locandina
Comunicato Stampa
Vent’anni (senza) con il signor G – 1 gennaio 2003 / 2023.
Riflessioni, confronti, musica e filmati per raccontare e riaprire il pensiero, la genialità e umanità del signor G, a cura di Massimo Bernardini, Paolo Dal Bon, Camillo Fornasieri.
L’1 gennaio 2003 ci lasciava l’artista che ha inventato il Teatro canzone, monologhi e canzoni di una stagione indimenticabile, dal 1971 al 2001. Il Centro Culturale di Milano con la collaborazione della Fondazione Giorgio Gaber, propone un ciclo di appuntamenti per vivere un approccio al signor G, guardando direttamente al messaggio e al pensiero del geniale musicista che compose il teatro-canzone con l’artista versiliano Sandro Luporini (qui una sua recente intervista a La Repubblica).
“Giorgio Gaber. Si può …”, perché se le sue verità sembrano venire da un mondo altro, è la loro attualità che ci mostra il nostro presente e ci invita a farle nostre. Il suo partire dalla propria umanità e desiderando capire la sofferenza dell’esistenza è il segreto delle sue canzoni, che le rende così straordinariamente nostre appena le si ascolti.
La proposta è quella di “riaprire” il signor G confrontandosi col pensiero. Ecco dunque riflessioni, confronti, musica e filmati a cura di Massimo Bernardini, giornalista Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione Gaber, Camillo Fornasieri, Direttore del CMC.
Quattro appuntamenti su quattro parole chiave: l’appartenenza, l’amore, la politica, il presente, incontrando nuove voci, artisti, politici, giornalisti e i giovani che organizzano la serata finale al Teatro San Babila. Del cantautore, immedesimato profondamente nella sua Milano (ospite del CMC in una bellissima conversazione nel febbraio 2000 in via s. Antonio) e curioso del mondo, colpiscono oggi le parole, il corpo, la musica, il coraggio e l’ironia. Temi, storie e canzoni contemporanee e rivestite di un’arte e musicalità geniali, corrosive e sognanti.
Affondi antichi come il senso delle cose concrete, pensieri contemporanei. Inafferrabile, irregolare come il suo essere di sinistra non allineato, sommerso dall’ostilità dei compagni/custodi dell’ortodossia; il dialogo con Comunione e liberazione, la scoperta dei giovani del Meeting di Rimini, il rapporto epistolare con don Giussani. E la bella amicizia con il cantautore Claudio Chieffo: “Gli ho dedicato un pezzo “La canzone del melograno” ma non ho fatto in tempo a fargliela ascoltare”.
Il suo Teatro canzone dunque come occasione per continuare a parlarci, a confrontarci, a scoprire il bene comune sul quale investire, cosa che non sempre o non tutti si seppe cogliere al momento della uscita dei suoi spettacoli. Con il desiderio di vivere il presente senza dover far finta di essere sani.
Il presente è la nascita del punto di curiosità sul mondo, è l’esserci di un bisogno di senso e di capire, che ci definisce. Bisogno di essere fino ad accettare il mistero, l’irrisolto. Il “diritto di vivere il presente” è quello che il potere e ogni ideologia anche giusta, nelle sue declinazioni più totali o capillari, ieri come oggi, vuole allontanare come tema relegandolo nella intimità o nelle “case”, come dice la canzone “La strada”.
La serata dei giovani, suonando le sue canzoni e parlando dei testi testimonierà quanto Gaber tocchi, provochi e commuova oggi.
Quanto metta al centro quella esigenza che segna il qui e ora della vita, che urge il suo senso. Come il cantautore ha sempre indicato e cantato.
Quarto e ultimo appuntamento di Giorgio Gaber. Si può…

Lorenzo Luporini
Si è laureato all’Università Cattolica di Milano in comunicazione e società e dal 2017 lavora nell’ambito della comunicazione musicale come addetto stampa e come divulgatore presso la fondazione Giorgio Gaber. Nel 2022-2023 è l’host del vodcast di Ikea Italia “The design of life” dove intervista diversi ospiti su tematiche di sostenibilità e home living. A dicembre 2022 conduce insieme a Sofia Viscardi “Anche tu”, podcast prodotto da Chora Media. Nel 2023 è co-host del programma originale Rai Play “Touch. Il futuro a portata di mano”. Luporini come Fondazione Gaber, ha messo in piedi durante il periodo del lockdown un programma che ha come intento quello di divulgare tramite la voce dei principali interpreti del momento della musica italiana i testi e gli insegnamenti del nonno Giorgio Gaber. Il progetto si chiama “Far Finta di esser sani” e la prima canzone su cui ha lavorato è “Quando sarò capace di amare” in coabitazione con Elio Biffi dei Pinguini Tattici Nucleari.

Donato Santoianni
Donato Santoianni nasce a Milano nel 1993. Nel 2009 è in finale a Castrocaro, dove è il finalista più giovane. Nel 2010 vince SanremoLab e pubblica l’album Swinging pop per la Warner e prende così parte ai Wind Music Awards all’Arena di Verona. Nel 2016 è premiato come ‘Autore emergente’ dall’Associazione italiana Autori. Nel 2018 partecipa al Festival Musicultura, arrivando in finale. “Nonostante il mio futuro sia imminente – dice di sé – vivo con la nostalgia di un tempo non vissuto. Fossi nato prima…”

Benedetto Chieffo
Canta, disegna e insegna: mai pago di Bellezza si dedica all’illustrazione per l’infanzia, all’insegnamento delle materie letterarie presso la scuola media in provincia di Bologna, dal 2007 tiene concerti con canzoni del padre (senza disdegnare performance blues, folk e rock), e nel 2014 ha realizzato con Paolo Forlani l’album “He is here – Benedetto canta Chieffo”

Don Claudio Burgio
Fondatore e presidente dell’associazione Kayrós che dal 2000 gestisce comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per adolescenti, don Claudio, dopo dieci anni di parrocchia, coinvolto nella pastorale giovanile degli oratori, diventa collaboratore di don Gino Rigoldi come cappellano dell’Istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano. Accanto all’attività pedagogica che lo vede impegnato quotidianamente con i ragazzi delle comunità, numerosi sono i suoi interventi in dibattiti ed incontri pubblici su temi sociali di attualità, su spiritualità, educazione, famiglia, tossicodipendenza, emarginazione giovanile. E’ autore di “Non esistono ragazzi cattivi”, racconto-testimonianza dei primi anni vissuti a fianco dei ragazzi del carcere minorile e delle comunità Kayrós. Ha studiato musica al pontificio Istituto di Musica Sacra, ma dopo aver composto e pubblicato vari canti polifonici sacri e aver vissuto l’esperienza dell’Oratorio, ha trovato modo di comunicare attraverso la musica leggera con i ragazzi.