Progettualità sociale e occasioni interrotte: l’Italia a un crocevia

Dialogo sul libro “Ripartire dalla conoscenza” di Ferruccio De Bortoli e Ferruccio Resta

Lunedì 10 ottobre 2022 ore 20.45
Auditorium CMC – Largo Corsia dei Servi, 4 Milano

Coordina Filippo Campiotti, Redazione del CMC

Intervengono:

Elena Bonetti

Politica, docente di Analisi Matematica Università degli Studi di Milano (già Ministra delle pari opportunità e Famiglia del Governo Draghi)

Ferruccio Resta

Rettore del Politecnico di Milano

Sergio Scalpelli

Presidente Centro internazionale Brera

Giorgio Vittadini

Presidente Fondazione per la Sussidiarietà

Un dialogo chiave, anche considerando le recenti elezioni politiche in Italia.
L’incontro nasce con l’intento di sviluppare due aspetti che emergono in maniera dirompente nel libro “Ripartire dalla conoscenza” (ed. Bollati Boringhieri) in cui Ferruccio De Bortoli, anche in quanto presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, intervista il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta.

1.  Visione strategica. Oggi è davvero difficile trovare personalità di spicco che ragionano su un arco temporale di decenni. Più che sui contenuti delle singole e diverse visioni, vi è la necessità di una visione strategica nel nostro Paese che non può che chiarire nel contempo le motivazioni di una mancanza della stessa, in Italia.

Una vera e propria questione culturale. E dunque politica, amministrativa, di sistema. Che cosa causa la mancanza di visione e come questa si accresce via via? Ripartire dalla conoscenza non è solo il titolo di quel libro, ma è un impegno programmatico: la formazione, quella superiore come quella universitaria, sono la base sulla quale dobbiamo investire e puntare per rendere l’Italia un paese più forte, capace di affrontare le sfide che il nostro mondo in rapido cambiamento ci sta urgentemente ponendo.

2.  La macchina dello Stato e della burocrazia. Nel libro colpisce vedere come il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta si sia trovato deluso quando si è trattato di passare dalle idee alla messa in pratica. Il muro della politica, della burocrazia e delle istituzioni ha quasi spezzato uno slancio. Tematizzare questo rapporto con figure che operano nella formazione, nella politica, nella conoscenza è un possibile contributo a scavare nella nostra società e provare a capire dove e come oggi è possibile “sfondare” questo muro.

Ripartire dalla conoscenza, di Ferruccio Resta, non è solo il titolo del libro, ma è un impegno programmatico: la formazione, quella superiore in particolare, è la base sulla quale dobbiamo investire e puntare per rendere l’Italia un paese più forte, capace di affrontare le sfide che il nostro mondo in rapido cambiamento ci sta urgentemente ponendo.

«Mi piace paragonare la situazione globale a quella di un Gran Premio automobilistico bloccato da un incidente. La pandemia è esattamente come un imprevisto all’interno di una competizione. La nostra auto non era tra quelle in testa nella gara, dobbiamo ammetterlo, anzi perdeva posizioni su molti fronti. Ma quando la safety car è entrata in pista, improvvisamente ha rallentato anche tutte le altre. Ha quasi annullato i ritardi, ha accodato tutte le vetture dietro di sé. Le distanze si sono ridotte e la pausa ai box è diventata fondamentale. Qui si gioca la classifica finale: servono strategia, pianificazione, manutenzione e gomme. Serve cioè prepararsi alla ripartenza per quando la safety car lascerà il circuito».

L’idea che sta all’origine di questo libro-intervista è la volontà di lasciare una testimonianza intorno al momento più drammatico che il nostro paese abbia attraversato dal dopoguerra, dalla prospettiva di chi ha vissuto la crisi pandemica da Covid-19 all’interno di uno dei punti più nevralgici della nostra società. Ma l’incalzare delle domande di Ferruccio de Bortoli all’autore e la contestualizzazione a tutto tondo del ruolo della formazione universitaria in un grande paese moderno come il nostro, travalicano presto la pur grave urgenza sanitaria e finiscono per delineare un quadro ampio, che porta a interrogarci sul tipo di futuro che l’Italia vuole costruirsi. In queste pagine il rettore del Politecnico di Milano – un’istituzione che ha una storia lunga e importante e che rappresenta una delle eccellenze del nostro sistema formativo – racconta in che modo l’ateneo abbia reagito all’emergenza del 2020. Il lockdown dei primi mesi, le aule vuote e la difficile situazione successiva, affrontata dal Politecnico come da tutti gli atenei italiani, hanno messo a nudo al contempo le potenzialità e le criticità del sistema universitario, oltre a quello degli altri settori del paese. Ferruccio Resta, dal suo punto privilegiato d’osservazione, anche in quanto presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, forte di questa esperienza indica da quali basi si debba ripartire per dare al nostro paese un futuro migliore.

 

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