“L’Arte: gli amori e i disamori di Giovanni”
Dalla “casa” ai nuovi, dai lombardi a Bacon

Ciclo di Letture teatrali e dialoghi
a cura di e con
LUCA DONINELLI

Gennaio/marzo 2022

Giovedì 13 gennaio 2022 ore 18,30
“L’Arte: gli amori e i disamori di Giovanni”
Dalla “casa” ai nuovi, dai lombardi a Bacon

Giovanni Crippa, lettura teatrale
Dialogo con Giuseppe Frangi
Giornalista, Presidente “Casa Testori”

L’arte figurativa ha nel pensiero di Testori un ruolo centrale. Molte delle intuizioni che hanno guidato Testori anche nella sua attività di scrittore, di drammaturgo e di giornalista nascono dalla pittura, che Testori coltivò sia in proprio sia in qualità di mercante e di critico. “Il passo dei pittori è più lento di quello della cultura, ed è un passo che affonda nella terra, così che quando sollevano il piede per procedere tirano su zolle di terra, erba, lombrichi. Non hanno nulla da spartire con gli intellettuali: il quadro è come una zampata, che trattiene tutto quanto – erba, terra, merda – hanno portato con sé nel loro procedere. In questo senso dico che l’arte figurativa è meno controllabile, meno falsificabile della parola scritta”.


Auditorium Centro Culturale di Milano
Largo Corsia dei Servi, 4 (MM1 S. Babila/MM3 Duomo)
Ingresso 5 €
Ridotto 3 € : Studenti, Soci Casa Testori
Omaggio: Amici del CMC

“Giovanni Testori nella città contemporanea”

Prosegue il viaggio ideale e reale che il Centro Culturale di Milano -questa volta in compagnia di Casa Testori- propone con grandi autori della città e dei territori lombardi. Riletture, ovvero letture “contemporanee”. Dunque, terzo appuntamento dopo gli incontri con il Manzoni de I Promessi Sposi e il Dino Buzzati scrittore e giornalista che sa vedere.

Testori è una personalità che scuote questo presente. Ha sempre scosso, lui. Intemperante, mai prestabilito, sempre in fieri. Ecco perché acquista il gusto della novità quello di costruire un ciclo per scoprirlo e riscoprirlo attraverso la pluralità dei linguaggi espressivi utilizzati.

In un tempo debordante di definizioni posticce e di “slegami” poco edificanti, pare opportuna la scelta di accostare Testori; ancora una volta, che è sempre una prima volta (un certo sentire del Centro Culturale di Milano è nella tensione al vero, alla cultura come vita, questioni così care all’intellettuale di Novate nella pratica di sbilanciamenti fecondi e irriducibili al tran tran. Lui amava il tram.).

L’accresciuta complessità del vivere dovuta alla pandemia da Covid rende ancor più provocante l’incontro con la parola di Testori, con i corpi, le voci, i cori, vecchi e nuovi fabbriconi, le disperate speranze che dicono, interrogano, giudicano. Dentro e oltre la città. Come non approfittare della sua multidisciplinarità? Di pensiero che compie proprio perché è pensiero?

Anche la scelta di riprendere il filo senza collocarlo e cioè senza attendere la stagione degli omaggi in occasione del centenario della nascita (1923) ci pare una decisione che apre, che lo libera, di nuovo e per sempre “scarozzante”.

Perciò un Ciclo di letture e dialoghi per trovare un’’immagine complessiva e vitale di Giovanni Testori, dove l’arte, il teatro, la letteratura, la poesia, il Testori polemista degli interventi pubblici, attraverso articoli, editoriali, saggi – dove le tante sfaccettature dell’uomo- si ritrovino insieme e ci comunichino quel nesso con la verità e la vita che è stato principio e fine della sua offerta intellettuale e artistica.

Tre gruppi di incontri, il primo dedicato ai grandi amori e ai loro esordi: quello del ’51 con il suo articolo sul Cairo fino a Morlotti, quello del ’54 con l’uscita de “Il dio di Roserio”; quello dei suoi inizi teatrali, culminanti con lo scandalo dell’Arialda, 1961.

Il secondo gruppo, un “a fondo” dove entrare nei suoi grandi amori ma anche nei suoi ripensamenti, sulle sue passioni costanti, sui suoi rifiuti. In pittura, con un ritratto teatrale, a cavallo della grande crisi, con due momenti fondamentali, da un lato l’Erodiade e dall’altro la Trilogia ed infine un incontro dedicato a Testori e la poesia.

Nel terzo gruppo l’ultimo Testori, quello incendiario, con la controversa “conversione”. Un primo passaggio su Testori critico artistico e curatore, con le due mostre emblematiche: quella sulla Ca’ Granda (Testori e la carità) e la sua partecipazione alla mostra dell’84 alla Besana (Testori scopritore di talenti); la stagione del suo rinnovato teatro con tre tappe: Interrogatorio a Maria, In Exitu, Tre Lai; un incontro su Testori polemista, con una scelta di articoli su fatti di cronaca e del mondo.