La crisi e la cultura della Giustizia Dialogo per un cambiamento
Giovedì 3 giugno 2021 ore 21:00
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intervengono
Sabino Cassese, Giudice emerito della Corte Costituzionale, professore di Global governance, Luiss, Roma
Alessandro Barbano, Giornalista (Huffington Post, Il Foglio, Radio Radicale, vicedirettore TuttoSport) e scrittore
con interventi di
Guido Brambilla, Magistrato
Paolo Tosoni, Avvocato
e giovani tirocinanti
Coordina
Lorenza Violini, Costituzionalista, Redazione del CMC
Tra i casi Palamara, Davigo, il giustizialismo, lentezza dei processi, incertezza del diritto vi sono le culture di una crisi evidente -che persistono e che si vestono di nuovi populismi ed errori- vi sono tanti, tantissimi che operano, si impegnano con verità e coerenza, secondo giustizia.
La giustizia, la sua tradizione, il suo tentativo (giàcchè siamo uomini segnati dal limite, non perché incapaci di serietà) rivela l’uomo e la comunità che si genera e rigenera.
Nella giustizia si rivela il punto di vivezza del problema umano, personale anzitutto, perché la giustizia -come l’amore, il senso ultimo delle cose, il lavoro e l’utilità delle cose- ci segna come evidenza ed esigenza che qualifica il nostro cuore, richiama il nostro destino, il senso stesso del vivere.
Dalla giustizia, da come si amministra, oltrechè dalla sua tradizione, si vede dunque che uomo siamo, questa volta insieme, che uomo siamo come collettività, come comunità. Come Paese. E non c’è scampo per nessuno … .
Per questo il Centro intende intervenire con un dialogo che riporti a questo punto i tanti mali che ormai affiorano. Come un Iceberg, perchè per troppo tempo, uomini, realtà, gruppi, legislatori, li hanno tollerati, non hanno avuto coraggio nell’affrontarli, forse –si dice- non ve ne sono state le occasioni giuste. Ma la immoralità del pensare che questi mali persistenti non contaminassero il vivere giusto (ecco, sì), comunitario e singolo, questa è la partenza che ci deve accomunare per non risolvere tutto nella “organizzazione” e domandarsi il perché.
Un passaggio non facile quello della Riforma, invocata, tentata e in corso di elaborazione.
Con due grandi e appassionati operatori e intellettuali del campo della giustizia ci confronteremo, dando ideale inizio di quel confronto che può aiutare ad ascoltare le voci diverse e più autentiche che concorrerebbero a fissare per noi, che siamo forse più “al di qui” un impegno per ciascuno.
Alcuni temi che sarannno toccati nell’incontro
-Sulla giustizia la società appunta la soluzione di tutto ed anche i fenomeni sociali e politici sembrano ultimamente determinati da fenomeni giudiziali
-se la giustizia (il giudizio, le leggi, la sua amministrazione) devono chiarire storicità e problemi di un “oggetto”, in realtà si chiede che la giustizia sancisca la fine del problema, non anche l’inizio di un percorso (ciò va a inficiare dunque anche come si “arriva” alla giustizia) oppure anche la “correzione” del Paese nel suo complesso
-mentalità del populismo (così come anche la ipertrofia del diritto e dei desideri) che osta ai cammini di riforma, di ascolto dei problemi, si appunta sulle “scorciatoie”
– in chi ha ruoli e titolo si riscontra una scissione tra impegno personale ed esecuzione di un mandato, di una missione
-la formazione insufficiente, poco dialogica o problematica, dallo studio e università al dopo, circa il tema giustizia
-la pena è qualcosa che non ci riguarda come corpo sociale, vedi abbandono ai propri problemi degli istituti carcerari
Sabino Cassese biografia
Giudice emerito della Corte Costituzionale e Professore di Global Governance alla School of Government della Luiss; è inoltre professore emerito della Scuola Normale di Pisa e dottore honoris causa nelle Università di Aix-en-Provence, di Cordoba (Argentina), di Paris II, di Castilla-la-Mancha, di Atene, di Macerata, dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze e di Roma La Sapienza.
E’ intervenuto più volte al Centro Culturale di Milano, per il Ciclo di incontri Che cos’è la democrazia? Lettura di Alexis de Toqueville e per il dialogo Istituzioni e società in italia, con Antonio Polito.
Ha insegnato nelle Università di Urbino, Napoli, Roma, New York, Parigi e Nantes. È stato Ministro per la Funzione Pubblica nel governo presieduto da Carlo Azeglio Ciampi.
Ha scritto numerosi volumi ed articoli, in Italia e all’estero; tra le sue pubblicazioni più recenti: Dentro la Corte. Diario di un giudice costituzionale, A World Government? La democrazia e i suoi limiti.
Alessandro Barbano biografia
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna, giornalista professionista dal 1984, ha alle spalle quasi quarant’anni di giornalismo in testate nazionali e locali. Il suo percorso professionale inizia alla fine degli anni ’70 al Quotidiano di Lecce, e da qui a La Gazzetta del Mezzogiorno, a La Gazzetta dello Sport, dove dal 1989 è capo dell’edizione Campania, a Il Mattino, dove lo chiama nel 1993 Sergio Zavoli con l’incarico di vicecaporedattore, poi di nuovo al Quotidiano di Lecce-Nuovo Quotidiano di Puglia, dove è per sei anni, dal 1994 al 1999, vicedirettore, infine a Il Messaggero, dove in tredici anni è capo dell’edizione Marche, capocronista a Roma, responsabile delle edizioni regionali, capo del servizio Interni e da gennaio 2008 vicedirettore, fino alla nomina a direttore de Il Mattino.
Nei quasi sei anni alla guida del più antico quotidiano del Sud, Barbano ha ingaggiato una sfida aperta al populismo, ispirandosi a un moderno liberalismo. La nascita del governo gialloverde ha segnato la fine della sua esperienza a Il Mattino, conclusasi con l’istituzione di un premio letterario intitolato alla memoria della fondatrice Matilde Serao. È poi divenuto editorialista di Huffington Post e de Il Foglio e curatore della rassegna stampa di Radio radicale, Stampa e Regime.
Ha insegnato teoria e tecnica del linguaggio giornalistico, organizzazione del lavoro redazionale, sociologia delle comunicazioni di massa, retorica, linguaggi e stili del giornalismo, giornalismo politico ed economico all’Università La Sapienza di Roma, all’Università del Molise, alla Link University e all’Università Suor Orsola Benincasa.
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